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Federcontribuenti: «Altra tassa sulla benzina. Paghiamo ancora per la guerra in Abissinia»

Federcontribuenti: «Altra tassa sulla benzina. Paghiamo ancora per la guerra in Abissinia»

Autore: Ufficio Stampa Federcontribuenti Nazionale
Data: 23/03/2011 17:36:51

 
Sulla decisione del governo, di aumentare l'accisa sulla benzina nell'ordine di circa 2 centesimi a litro, permettendo in tale modo di finanziare il Fondo unico per lo spettacolo ed eliminare ilcontestato euro in più a biglietto del cinema, la Federcontribuenti si dichiara fortemente contraria.
Dichiara in una nota, «il prezzo della benzina sta lievitando in maniera continua e incontrollata, un sovrapprezzo ingiustificato. Negli altri Paesi europei il prezzo è ben inferiore al nostro, questo perchè negli altri Paesi la benzina non è tassata come da noi».
 
L'Organizzazione fa presente al Governo quanto, questo aumento, incida a fine mese sulle tasche degli italiani, già raggiunti daaltri aggravi fiscali e lo invita a rivedere questa decisione. « La benzina non può subire ulteriori aumenti, anzi, andrebbero riviste le numerose accise che pesano sul portafogli degli italiani».

Le accise sulla benzina sono, nel totale, di 0,25 centesimi di euro e con l'IVA applicata saliamo a quota 0,30 euro.

Inoltre, dal 1999, le Regioni hanno la facoltà di tassare i carburanti.

Ecco la lista di tutte le accise sulla benzina:

• 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935 (0,001 euro);

• 14 lire per la crisi di Suez del 1956 (0,007 euro);

• 10 lire per il disastro del Vajont del 1963 (0,005 euro);

• 10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966 (0,005 euro);

• 10 lire per il terremoto del Belice del 1968 (0,005 euro);

• 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976 (0,051 euro);

• 75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980 (0,039 euro);

• 205 lire per la missione in Libano del 1983 (0,106 euro);

• 22 lire per la missione in Bosnia del 1996 (0,011 euro);

• 0,020 euro (39 lire) per rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004.

«Domandiamo al governo, come Federcontribuenti, per quanto ancora gli italiani dovranno pagare per la guerra in Abissinia o per il disastro del Vajont, piuttosto che per il terremoto in Irpinia. La domanda è semplice, aspettiamo quindi risposte rapide.»


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